COMITATO PROVINCIALE FIPAV DI MODENA - COMUNICAZIONI
   Anno Sportivo 2009/2010 22/05/2010    
 
Pubblichiamo una bella pagina, per certi versi storica, di come il mondo della pallavolo sia comunque affascinante da qualsiasi punti di vista di affrontato. Che tu sia giocatore, dirigente, allenatore... e arbitro; arbitro di una una gara unica e in quanto tale irripetibile, in qualsiasi modo la si voglia considerare.
Parole di Maurizio Benatti

Leggiamo ed apprezziamo.

C.P. FIPAV MODENA


Arriviamo due ore prima, la musica è soft, le luci sono ancora soffuse eccetto che sul campo, i tecnici stanno lavorando sui fari e sugli impianti di trasmissione.
Una lunga passeggiata verso gli spogliatoi rende l'idea di quanto è grande il Futurshow Station di Casalecchio di Reno; i seggiolini bianchi con sfondo e palchi neri (siamo in casa della Virtus Pallacanestro) fanno tutt'uno con gli stewards e le hostess in completo nero e camicia bianca che già ti scansionano dalla testa ai piedi e solo il pass che abbiamo al collo fa da chiave per entrare nei vari settori.

Eccoci qua: io, Maurizio, funzionario dell'Agenzia delle Entrate, Marco, saldatore specializzato in una azienda metalmeccanica, Daniele, della Polizia di Stato, Paolo, coordinatore di settore di un' azienda municipalizzata; Giudici di Linea nel tempo libero, stasera facciamo parte di un evento unico nella storia della pallavolo italiana, la finale scudetto in gara "secca", paragonato dai media alla finale dei campionati del mondo, essendo in campo la squadra di Trento, club campione del mondo e d'Europa nonché vincitore della Coppa Italia e Cuneo, l'altra finalista di Coppa Italia e vincitore della Coppa CEV (la UEFA della pallavolo).

"E adesso sono cavoli vostri" ci ha detto un collega all'arrivo della designazione e con questo intendeva che non solo la nostra prestazione di stasera deve essere perfetta perché saremo sotto gli occhi della pallavolo mondiale (diretta trasmessa anche all'estero), ma che questa scelta riconosce che siamo ai vertici della categoria , posizione da mantenere in futuro.

Negli spogliatoi il clima è quello di sempre: ci facciamo gli scherzi e diciamo battute.
Massimo, arbitro internazionale che finisce con questa partita la sua carriera, è d'accordo con noi: sappiamo cosa fare, è una partita come tante altre.

L'entrata in campo col palazzetto pieno dà un'emozione fantastica, il bianco e il nero sono sovrastati dal giallo e dall'azzurro delle tifoserie che hanno iniziato le loro performance spettacolari.
In questi anni ho visto i 7000 del Forum di Assago e i 6000 del Palazzetto di Firenze, ma stasera fra spettatori e addetti ai lavori ci sono quasi 9000 persone.
I fotografi e i giornalisti accreditati sono a decine e invadono anche i nostri spazi. Nei quattro lati del parterre c'è tutto il gotha (tecnico e politico) della pallavolo nazionale.
Non è una partita come le altre.

I giocatori e i dirigenti delle squadre ci salutano, li abbiamo arbitrati più volte quest'anno.
Cantare l'inno italiano è sempre un'emozione, come nelle partite della Nazionale o in quelle delle coppe Europee.
Si comincia, i 9000 quasi spariscono e arriva subito un attacco, come una fucilata, vicino alla mia linea. È una partita come le altre.
La partita è finita e vengo quasi travolto da una decina di invasati cuneesi che hanno dribblato gli steward per andare ad abbracciare i loro idoli che stavolta hanno battuto Trento.

Ci mettiamo quasi un quarto d'ora a ritornare negli spogliatoi per la ressa che c'è in campo.
Lo steward al cancello ci guarda per un attimo allibito, poi capisce che anche gli arbitri possono essere contenti ed esternare la propria gioia quando la loro prestazione è positiva, forse è abituato ad altri tipi di sport dove c'è più tensione in campo e sugli spalti.
Arrivano pian piano i rappresentanti del gotha (tecnico) e confermano con i complimenti la nostra buona prestazione (i politici non si fanno vedere, forse stanno dando interviste ai media o forse stavolta non hanno i pass per entrare nella nostra zona).

Arrivano al cancello i colleghi e gli amici che hanno fatto il tifo per noi e ci fanno il segno del N.1 e di OK. Chi non ci può raggiungere o ci ha visto in televisione comincia a telefonare o a mandare SMS.
L'adrenalina sta ancora girando freneticamente e stasera sarà difficile prendere sonno subito.
Non è stata una partita come tutte le altre.


Il gruppo arbitrale dopo la partita. Daniele il primo a sinistra in piedi, Marco al suo fianco; Maurizio è in basso al centro e Paolo alla sua destra (per chi guarda).



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